mercoledì 22 dicembre 2010

Quale energia dal nucleare?

Il forum nucleare Italiano, fondato da aziende come la Edison, l'Enel o l'Ansaldo nucleare, si è posto l'obiettivo di contribuire alla ripresa del dibattito pubblico sullo sviluppo dell'energia nucleare in Italia. Avrete sicuramente visto, in questi giorni, l'originale pubblicità dei due giocatori di scacchi che rappresentano allegoricamente i "pro-nucleare" (il giocatore con le pedine bianche) e "contro-nucleare" (il giocatore con le pedine nere). All'interno del sito dell'associazione svettano articoli dai brillanti titoli quali "Perché il nucleare fa bene all'ambiente" o "Il nucleare: un'energia pulita e sicura". Il 20 dicembre però Chicco Testa evidenzia in un post come i pareri pervenuti siano in maggioranza sfavorevoli sull'argomento e incolpa altri forum di questo fenomeno. Come se fosse vietato informarsi in maniera libera. L'articolo si intitola: "A chi ancora crede che il nucleare sia nemico delle rinnovabili" e mostra le ragioni per cui la scelta, oggi, non sia tra rinnovabili e nucleare, ma (più semplicisticamente, ndr) tra carbone e nucleare. Ne siamo davvero sicuri?
Le più recenti centrali nucleari, denominate a sicurezza passiva, offrono discreti miglioramenti legati alla sicurezza. Non esiste tuttavia nessuna centrale nucleare totalmente sicura. Ne esiste, al limite, una "più sicura" di un'altra. Se dovesse avvenire un incidente non si sarebbe capaci di affrontarlo con i giusti mezzi. Inoltre i costi di progetto (e non di attuazione effettiva, solitamente maggiorati) risultano essere quattro volte superiori a quelli di una centrale a ciclo combinato gas-vapore. Questo dato va associato al fatto che, specie nei paesi Osce (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), la richiesta di impianti energetici si concentra su una tipologia piccola e flessibile, che entrino in funzione in tempi rapidi e che non mettano a rischio le finanze. Non di certo grandi impianti nucleari.

C'è chi sostiene poi che le centrali nucleari abbattano notevolmente la produzione di CO2. Vero. Ma non sono a inquinamento zero. E se non incidono particolarmente nella produzione di anidride carbonica, lo fanno nella produzione di radiazioni, che rappresentano un danno pericoloso e una minaccia alla salute degli esseri viventi. In tutte le fasi del processo: estrazione, trattamento e stoccaggio delle scorie. E' bene ricordare, infatti, che nonostante anni di ricerca, il problema dello stoccaggio sicuro è rimasto irrisolto. Gli Stati Uniti nel giro di dieci anni costruiranno un sito nel deserto del Nevada. L'Europa si presenta in ritardo sulle scelte o ne sviluppa di decisamente più intelligenti: nei deserti si propone di installare pannelli solari (ad esempio nel Sahara).
Una scoria radioattiva può durare fino a 100.000 anni. Ciò vuol dire che i nostri rifiuti non muoiono con noi ma persistono nel tempo. In Germania si stanno preoccupando di trovare una simbologia appropriata che permetta di riconoscere all'uomo del 102.011 d.C. la presenza di scorie dannose sotto ai suoi piedi. Come addebitiamo irresponsabilmente il debito pubblico sulle teste dei nostri figli, così lo facciamo con i nostri scarti e rifiuti.

Per determinare il costo dell'elettricità prodotta da nucleare sarebbe utile, sulla carta, aggiungere anche tutta quella serie di costi legati agli investimenti pubblici, i servizi per l'approvvigionamento dei materiali e dei combustibili, la gestione dei rifiuti e la messa fuori servizio della centrale nucleare. Nascondendo questi soldi si fa certo passare questo tipo di energia per meno cara, ma i costi reali sono molto più elevati.

Le centrali nucleari, per il loro elevato potenziale energetico (che può essere produttivo ma anche distruttivo) possono essere considerabili come obiettivi terroristici. L'esplosione di una centrale nucleare non è un fatto da escludere. Non si può prevedere con certezza matematica che mai nessun aereo cadrà su una centrale. E nel caso succeda una catastrofe la responsabilità finanziaria più alta al mondo è per ora quella offerta in America: 10 miliardi di dollari. Una somma davvero elevata tuttavia insufficiente a far fronte a un incidente quale quello di Chernobil.

Visto che l'Italia ha preso un impegno preciso, ovvero il "20-20-20" (riduzione della produzione di CO2 del 20% entro il 2020), piuttosto che concentrarsi sull'energia nucleare, tra l'altro non considerata nemmeno rinnovabile dalla Commissione europea, farebbe meglio a progredire nella già sviluppata ricerca per il solare (seconda in Europa, dietro la Germania) o per l'eolico. Così, per citare due esempi.

Cito il libro "L'energia pulita", di Pietro Menna. Mi ha fornito alcuni spunti interessanti e informazioni.

martedì 21 dicembre 2010

Anticorpi per antidemocratici

La storia ha già prodotto gli anticorpi ai Berlusconi dei popoli.
A re Carlo I Stuart, che si rifiutava di riconoscere l'indipendenza e l'autorità della Corte parlamentare, il Presidente ribadì che sopra la testa di tutti, compresa la sua, pendeva inviolabile la legge. Non il partito, ma la corte di giustizia doveva occuparsi dell'interpretazione della legge. Il re, alla fine, fu condannato a morte.
Gli americani che nel 1776 dichiararono l'indipendenza dalla madrepatria, motivano così nei documenti: "La storia dell'attuale Re di Gran Bretagna è una storia di ripetute offese e usurpazioni. Egli ha rifiutato di dare il suo assenso alle leggi più opportune e necessarie del bene pubblico. Egli ha ricattato i governatori e ha convocato i corpi legislativi in luoghi inconsueti, scomodi e distanti dai loro archivi, al solo scopo di piegarli all'accoglimento delle misure da lui volute. Egli ha ripetutamente disciolto le Assemblee Rappresentative che si erano riunite allo scopo di opporsi con virile fermezza alle sue violazioni dei diritti del popolo. Egli ha intralciato l'amministrazione della Giustizia, rifiutando il suo assenso a leggi dirette a stabilire i poteri giudiziari e ha reso i Giudici dipendenti dal suo esclusivo arbitrio per quel che riguarda la durata del loro mandato e l'importo ed il pagamento dei loro stipendi. Egli ha creato una moltitudine di nuove cariche e le ha inviate a tormentare il nostro popolo e divorarne gli averi. Ha ostentato di rendere il potere militare indipendente dal potere civile e ad esso superiore."

Benedetto Spinoza, filosofo del 1600, argomentava nel Trattato teologico politico l'importanza della libertà nello Stato. "Il fine ultimo dell'organizzazione statale non è quello di dominare gli uomini e neppure frenarli con la paura o farli cadere in balìa di altri, bensì quello di liberare ciascuno dalla paura affinché, nei limiti del possibile, possa vivere in sicurezza e conservare il suo diritto naturale a esistere e agire senza danno suo e di altri. Nessuno può deliberare contro l'autorità sovrana ma gli sarà lecito avere dei sentimenti e delle opinioni propri e di conseguenza gli sarà lecito esternarli senza frode, ira e odio e con l'intento di introdurre mutamenti nella cosa pubblica in forza della sua sola volontà."

Immanuel Kant invece, nella sua opera Per la pace perpetua, chiarisce un punto importante riguardo la concezione, spesso invocata anche ai giorni nostri, dell'uomo politico che governa per volere del popolo: la repubblica è l'unica costituzione possibile per la pace. "Essa garantisce agli uomini lo stato di cittadini e non solo sudditi. Se i cittadini fossero soltanto sudditi ne deriverebbe che il sovrano sarebbe il proprietario dello Stato e nulla avrebbe da rimettere a causa della guerra dei suoi banchetti, delle sue cacce, delle sue case di diporto, delle sue feste di Corte, ecc.."


Può essere poi la democrazia negativa? Alexis de Tocqueville, nella sua opera "La democrazia in America", 1830, affermava di sì.

Qualche anno dopo anche John Stuart Mill era parecchio categorico: in realtà quello che viene fatto passare per “governo del popolo”, si traduce nella auto-elezione di una folta maggioranza che spazza via qualsiasi forma di minoranza. In altre parole, la democrazia pura non tiene conto dei pareri diversi e uniforma tutto e tutti al volere “dei più”. Un partito dell'amore che spazza via i partiti dell'odio.


Larry Diamond e Marc Plattner, studiosi contemporanei dello sviluppo della democrazia a livello globale, offrono un'interessante divisione tra democrazie elettorali e democrazie liberali.

L'elemento unico e necessario per poter considerarsi nella prima categoria (la democrazia elettorale) è la possibilità di svolgere elezioni regolari, libere e corrette tra i vari partiti. Per poter essere delle democrazie liberali è necessario soddisfare ben cinque criteri oltre a questo citato. Innanzitutto la possibilità di avere libertà civili: di fede, di espressione, di organizzazione, di protesta e di assemblea. Poi, la parità di trattamento di fronte alla legge. La magistratura deve essere indipendente e neutrale, non subordinata all'esecutivo né a qualche parte politica. Le istituzioni quali le banche centrali o le autorità di controllo dei mezzi di comunicazione devono essere autonome e dotate di effettivi poteri. I media, in un'ottica di aperta pluralità, devono essere liberi. Infine, le forze armate devono essere poste sotto il controllo del governo democraticamente eletto.


Come siamo messi in Italia?

martedì 7 dicembre 2010

Power against power

English version of the previous post: "Potere contro potere".

"Do everything but please let us know later. One morning when we wake up tell us that you have done this and we will be happy."
- Benito Mussolini, 1944, on the attitudes of the Italian people.

The network is beautiful because is free. You can hardly conceal the information contained in it. It is precisely for this reason that is the worst enemy of the government policies of nations. The policy, which too often closes in on itself and tends to get dirty with mud alone, systematically fought the purity and freedom of the network. That's what is happening these days: an international organization that receives documents of a government or business anonymously, and loads them on the web, called Wikileaks, whose number one is called Julian Assange (Australian, 38 years) is charging in the network from 2007 million documents regarding current hot linked to the wars in Afghanistan and Iraq up to the recent publication of confidential documents relating to consideration by U.S. officials on European leaders.
Despite the furore is determined mainly by those acts (Hillary Clinton rushed to Kazakhstan, into the OSCE summit, to repair the bluff), I would like to focus on situations even more alarming than just reviews related defects, and attitudes of some leaders of nations. In the Wikileaks site contains movies and unpublished documents that certificate the killing of civilians, concealment of bodies, forces prepared for killing Taliban without the need to appeal to a regular trial. Monstrosity of war. The revelation of these documents generates fear in the big nations and big industries which take benefits from the economical activity of war (Yuri Orlov, who is Nicolas Cage, in the film Lord of War, admits that "to take over the world will be the arms dealers, because others will be too busy shooting at each other." The film is also reported that the major arms suppliers are the United States, Britain, Russia, France and China and that all five are permanent members of the Board UN Security).

The press shifts the focus on political gossip. But who speaks of civilians killed by two American Apache helicopters fired in a neighborhood of New Baghdad July 12, 2007?
Certainly not Franco Frattini, Italian Foreign Minister, who would like Julian Assange captured and imprisoned as a bomber. Why? Attack on the lies? People must be active witnesses and careful operators and actions of their governments. Just so you can make the right choices and determine who does their job well and who's not. We are the masters of our representatives. They must act according to our will, in the sense that they must represent.

An international arrest warrant hanging over the head of Julian Assange. The reasons are those of rape (which he rejected, through his lawyer is sure that this is an operation designed to discredit his figure). This means that the number one of Wikileaks is wanted in 188 countries. Co
nsidered like Bin Laden. A computer journalist likened to a fundamentalist terrorist. Informative power against the destructive power.
The world looks for allegedly abusing two girls while many politicians have been accused of major crimes or corruption (I am reminded of the sad example of Italy).
Forced to take to the bush, fleeing from place to place in the world for the immense guilt of having published the documents that have enabled millions of people to realize how things go. Convicted for free information. We may not realize how serious this fact. Creates a dangerous precedent, saying loud and clear: look what happens if I reveal our secrets. We complain so much of the national information "Bavaglio laws" and we do not think that this could be a global edict against the freedom to say and tell the facts.

Dear Julian, if you had come for a day in Italy, I am glad to host you at my house.

giovedì 2 dicembre 2010

Potere contro potere

"Fate tutto ma fatecelo sapere dopo. Una mattina quando ci svegliamo diteci di avere fatto questo e noi saremo contenti".
- Benito Mussolini, 1944, sulle attitudini del popolo Italiano.

La rete è bella perché libera. Difficilmente si possono occultare le informazioni contenute in essa. Ed è proprio per questo motivo che rappresenta il peggior nemico delle amministrazioni politiche della nazioni. La politica, che troppo spesso si chiude in se stessa e tende a sporcarsi di fango da sola, combatte sistematicamente la purezza e la libertà della rete. E' quanto sta accadendo in questi giorni: un'organizzazione internazionale che riceve documenti di carattere governativo o aziendale in modo anonimo e li carica sul web, che si chiama Wikileaks, il cui numero uno si chiama Julian Assange (australiano, 38 anni), sta caricando in rete dal 2007 milioni di documenti riguardanti situazioni scottanti legate alle guerre di Afghanistan e Iraq fino ad arrivare alle recenti pubblicazioni di documenti confidenziali riguardanti le considerazioni da parte di funzionari Americani sui leader europei.
Nonostante lo scalpore sia determinato principalmente da questi ultimi atti (La Clinton, di foga, si è precipitata in Kazakistan, al vertice dell'Osce, per riparare ai bluff), vorrei che l'attenzione sia riposta in situazioni ben più allarmanti di semplici giudizi che riguardano vizi, attitudini e difetti di alcuni leader di nazioni. Nel sito Wikileaks sono contenuti filmati e documenti inediti che testimoniano uccisioni di civili, occultamenti di corpi, forze predisposte per l'uccisione di talebani senza la necessità di appellarsi a un regolare processo. Mostruosità di guerra. La rivelazione di questi documenti fa paura alle grandi nazioni e alle grandi industrie che sulla guerra investono l'economia (Yuri Orlov, ovvero Nicolas Cage, nel film Lord of War, confessa che "a prendersi il mondo saranno i trafficanti d'armi, perché gli altri saranno troppo occupati a spararsi a vicenda". Nel film inoltre viene denunciato che i maggiori fornitori d'armi sono gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Russia, la Francia e la Cina e che tutte e cinque sono membri permanenti del consiglio di sicurezza dell'Onu).

La stampa sposta l'attenzione sui pettegolezzi politici. Ma chi parla dell'uccisione di civili da parte di due elicotteri Apache americani che spararono con accanimento in un quartiere di New Baghdad il 12 luglio 2007?
Di certo non Franco Frattini, ministro degli Esteri Italiano, che vorrebbe Julian Assange catturato e imprigionato in qualità di attentatore. A cosa? Attentatore alle menzogne? Le persone devono essere testimoni attivi e attenti degli operati e delle azioni dei rispettivi governi. Solo così è possibile effettuare le scelte giuste e stabilire chi esegue bene il proprio lavoro e chi no. Siamo i padroni dei nostri rappresentanti. Essi devono agire in base alla nostra volontà, nel senso che devono rappresentarla.

Un mandato internazionale di cattura pende sulla testa di Julian Assange. I motivi sono quelli di stupro (da lui rigettati, tramite il suo avvocato: è sicuro che si tratti di un'operazione con lo scopo di screditare la sua figura). Ciò vuol dire che il numero uno di Wikileaks è ricercato in 188 paesi. Posto al pari di Bin Laden. Un giornalista informatico paragonato a un terrorista fondamentalista. Potere informativo contro potere distruttivo.
Il mondo lo cerca per aver abusato presuntamente di due ragazze mentre politici di numerosi stati sono accusati di corruzione o reati importanti (mi viene in mente l'esempio triste dell'Italia).
Costretto a darsi alla macchia, fugge da un posto all'altro del mondo per l'immensa colpa di aver pubblicato dei documenti che hanno permesso a milioni di persone di rendersi conto di come vanno le cose. Condannato per informazione libera. Forse non ci rendiamo conto di quanto sia grave questo fatto. Crea un precedente pericolosissimo, dicendo forte e chiaro: guarda cosa succede se sveli i nostri segreti. Ci lamentiamo tanto delle leggi bavaglio nazionali all'informazione e non pensiamo che questo possa essere un editto mondiale contro la libertà di dire e informare sui fatti.

Caro Julian, se dovessi capitare per un giorno in Italia, ti ospito io volentieri a casa mia.