mercoledì 19 gennaio 2011

Il sogno del re

Uno si chiede perché mai dovrebbe sentir parlare sui giornali e in televisione delle prostitute del Presidente. Insomma, oggi è morto il trentaseiesimo soldato Italiano in Afghanistan. E come se questo non bastasse, il paese è in crisi economica e a rischio default per via dei duemila miliardi di debito pubblico che ci invidiano solo in Zimbabwe e in Sudan. La cultura sta crollando e la scuola annaspa. Vorrei sentire una bella intervista a Tremonti o due domande secche a Bondi e alla Gelmini, e invece mi devo sorbire i video-messaggi del Presidente del Consiglio che dice che non è vero, che non fa sesso con le minorenni perché, in fin dei conti, ha una fidanzata. Scene tragicomiche.

Mentre leggo di Karima El Mahrough, alias Ruby Rubacuori, una delle prostitute che avrebbero frequentato la villa del Presidente ad Arcore, mi immobilizzo sulla sua data di nascita: 1 novembre 1992. E' mia coetanea e io vado per i diciannove. Improvvisamente e inconsciamente mi figuro nella testa le facce delle mie compagne di classe, persone rispettabilissime, montate sul corpo di questa ragazza. Come nei fotomontaggi scadenti dei programmi satirici. Inorridisco mentre realizzo che il sistema marcio incarnato da persone vecchie, e che quindi pensavo destinato ad estinguersi nel giro di qualche anno (per questioni biologiche e cronologiche), intacca mortalmente le nuove generazioni. Queste stesse generazioni investite dai nudi televisivi, dai reality dal sesso e bestemmia facili, appartenenti a quelle reti televisive che con il rispettivo proprietario sono entrate nelle case delle migliaia e migliaia di casalinghe d'Italia cambiando radicalmente la concezione di spettacolo. Era il secolo scorso e fu gettato il seme. Oggi vediamo i primi frutti.

La squallida mercificazione del corpo femminile, la fredda concessione della personalità ricondotta a una logica di stampo clientelare del "do ut des" testimonia che il degrado dei valori e della cultura non sia dovuto soltanto ai tagli. E' una mentalità sempre più diffusa. Un' habituè. Presto sarà il metodo.

Lo squallore raggiunge i suoi apici nei momenti in cui Angelino Alfano, ministro della Giustizia, difende in televisione l'utilizzatore finale affermando che i reati sono stati commessi negli abiti di Silvio "Presidente del Consiglio", e non Silvio "uomo". Quindi la concussione e lo sfruttamento di prostituzione minorile sono giustificabili: è il capo del Governo, per giunta eletto dal popolo. I magistrati non sono eletti dal popolo e quindi non possono arrogarsi il diritto di contestare eventuali trasgressioni e commissioni di reati. Se ci tentano, "vanno puniti". La 'ndrangheta ci ha già pensato con una bomba, fatta esplodere davanti al Tribunale di Reggio Calabria il 3 gennaio 2010, a seguito delle confische ai loro beni.

E mentre ad Arcore prosegue il rito bacchico del Bunga-Bunga, il Caimano dà le spalle, seduto sul sedile posteriore della sua auto di scorta, al Palazzo di Giustizia che lentamente va in fiamme...

Nessun commento:

Posta un commento

Non sono consentiti, leggi bene:
- messaggi non inerenti al post
- messaggi anonimi (cioè senza nome e cognome)
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)