Per un esempio di corretta
gestione aziendale, prego rivolgersi a Trenitalia.
Questa è la scelta strategica che
ha adottato Trenitalia. Dall’11 dicembre infatti la società ha deciso di sopprimere
i treni a lunga percorrenza per investire tutte le risorse sui collegamenti con
il Frecciarossa. Una decisione sconsiderata in quanto,
dati alla mano, i treni notte erano il sistema di trasporti più comodo e
accessibile che unisse il Paese. Non si tratta, come in altri casi, di un ramo
societario ormai morto, incapace di generare reddito. Il sistema di trasporti
notturno (peraltro finanziato da soldi pubblici) ha un introito molto alto,
sempre anticipato, e le spese non sono certo eccessive, visto che il personale
è ridotto al minimo e gestito da ditte appaltatrici.
Un paio di numeri che vi
permetteranno di capire meglio la strategia utilizzata da Trenitalia:
-
Nel 2009 il Comitato Ministeriale per la
Programmazione Economica, stanzia un budget di 330 milioni di euro, per il
finanziamento del trasporto ferroviario di passeggeri a media e lunga
percorrenza, per il triennio 2009-2011
-
Dal 2010, 209 vetture, completamente
ristrutturate e rimodernate per un totale di 79 milioni, vengono accantonate e
lasciate nei parchi ferroviari a disposizione dei barboni.
-
A marzo 2011 le vetture a disposizione per i
servizi nazionali e internazionali in circolazione risultavano 249. Ora sono
136. Con la nuova gara d’appalto diventeranno 60.
-
Da inizio 2011 le biglietterie Trenitalia, a chi
volesse comprare un biglietto con posto letto, rispondono che il treno è pieno,
nonostante alla partenza i posti disponibili sono sempre più della metà.
-
Ora chi volesse compiere un viaggio notturno,
dal sud al nord del Paese, è costretto a utilizzare il sistema di trasporti
Frecciarossa, che collega solamente Torino, Milano, Firenze, Roma e Napoli,
dovendo per forza compiere numerosi cambi, e pagando un biglietto di mediamente
150 euro, laddove prima ne spendeva 60.
-
L’11 dicembre 2011 le imprese titolari
dell’appalto licenziano circa 800 lavoratori dell’accompagnamento notte, mentre
Trenitalia non ha ancora deciso a chi dare l’affidamento dei servizi di
accoglienza sui treni notte.
Carmine Rotatore, Giuseppe Gison
e Oliviero Cassini sono tra questi 800 lavoratori. Loro non ci stanno a fare da
comparse in questa manovra adottata dall’amministrazione Trenitalia, in
collaborazione con Ferrovie dello Stato. In una lettera si sono visti del tutto
privati della dignità, già minata in anni di incertezza lavorativa, e della
paga che gli permetteva, con grossi sacrifici, di mantenere le proprie
famiglie.
Noi siamo stati in Stazione
Centrale a Milano, e quello che vi possiamo testimoniare è che queste persone
non si fermeranno, passeranno anche il Natale accampati come senza tetto,
perché gli è stato negato il diritto fondamentale della ricerca della felicità,
perseguibile attraverso il loro lavoro, senza il quale Trenitalia, non solo
dimostra un’incapacità a fornire una crescita economica e professionale alle
proprie risorse umane, ma smantella un servizio sociale, che i cittadini
italiani si erano garantiti con i propri contributi.
Nessun commento:
Posta un commento
Non sono consentiti, leggi bene:
- messaggi non inerenti al post
- messaggi anonimi (cioè senza nome e cognome)
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)